Palazzo Marchesale - Pomarico in tour

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Palazzo Marchesale

Punti di interesse


Cenni storici
Il Palazzo Marchesale, vanto e orgoglio per la cittadinanza pomaricana, oggi si eleva alla confluenza di Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi e nelle vicinanze del Convento dei Frati Riformati, un’altra importante costruzione seicentesca. Il 1771 rappresenta una svolta decisiva per il popolo pomaricano. Il feudo viene ceduto dalla famiglia Miroballo, per la cifra di 113.000 ducati, ai fratelli Donnaperna: Giuseppe Paolo e Filippo Maria. Il primo dei due fratelli muore lo stesso anno dell’acquisizione, il secondo muore nel 1778, lasciando come unico erede il nipote Giulio Cesare Donnaperna (figlio di Giuseppe Paolo); nello stesso anno vengono avviati i lavori di costruzione del Palazzo. Nel 1836, anno in cui muore Giulio Cesare, il palazzo fu acquistato dalla famiglia Massarotti i quali condurranno le sorti dello stesso fino agli anni del dopoguerra, periodo in cui fu diviso in più unità abitative e ceduto a privati, mentre solo recentemente le varie amministrazioni hanno cercato di recuperare gran parte dei locali. Oggi infatti, il Comune di Pomarico detiene il 70 % circa della proprietà del palazzo.
Struttura architettonica
La costruzione del Palazzo realizzata tra il 1773 e il 1775 dall’ingegnere Giuseppe Falchignano, si presenta a pianta quadrangolare. L’accesso al Palazzo è consentito dalla presenza di due imponenti archi: uno posizionato a nord-est (secondario) e l’altro a sud-ovest (principale) rivestiti in marmo travertino; probabilmente in origine questi varchi erano chiusi da grandi porte in legno che trasformavano il Palazzo in un vero e proprio fortino. Provvisto di una corte centrale anch’essa di forma quadrangolare, interessata da un importante restauro, il Palazzo si sviluppa su tre piani ben distinti. Il piano terra caratterizzato da locali di servizio adibiti a stalle, ricoveri, depositi e granai. L’ala del primo piano a sinistra dell’ingresso destinato probabilmente alla servitù, oggi ospita il Museo della Civiltà Contadina, mentre il secondo piano è caratterizzato da una serie di stanze private e di rappresentanza. La facciata esterna del Palazzo è scandita sui quattro lati da una serie di finestre, mentre la facciata esposta a sud ovest è caratterizzata anche dalla presenza di una balconata, il che avvalora l’ipotesi che si tratti della facciata principale. Al piano terra della facciata si riscontra la presenza di altri due importanti ingressi a destra e a sinistra che portavano rispettivamente alla cappella e al teatro del Palazzo.
L’interno
Al piano signorile si accede attraverso una imponente scalinata interessata in parte dal recente restauro. Dalla grande sala di disimpegno si accede ad una serie di sale comunicanti fra loro e al salone delle feste detto anche Salone rosa.
Stanza delle Muse
Il Salone delle feste è preceduto da una anticamera detta Stanza delle Muse che prende il nome dalla decorazione della volta divisa in riquadri all’interno dei quali sono raffigurate le muse della mitologia, panneggiate all’antica e rappresentate con i simboli loro attribuiti.
Salone delle feste
Chiamato anche “Salone rosa” per via del colore che ne contraddistingue la decorazione, è dotato di una volta dipinta a tempera scandita da riquadri speculari, alcuni decorati con motivi a grottesca, altri con paesaggi non realistici ma studiati dal vero. Le decorazioni rispecchiano il gusto figurativo degli ultimi anni del '700 e il primo decennio dell’800, derivanti dalla tradizione pittorica paesaggistica napoletana. Le pareti erano verosimilmente rivestite da sete e broccati di produzione locale, ipotesi giustificata dalla presenza sul territorio da una fiorente industria della seta, considerata tra le maggiori produzioni della Fabbrica di Manifattura della seta di S. Leucio, istituita da Ferdinando IV di Borbone nella seconda metà del ‘700.

In successione si sviluppano una serie di ampie camere le cui volte presentano delle decorazioni ad affresco o stuccate secondo il gusto tipico dell’epoca. L’ampia zona del Palazzo che non è stata interessata dal recente restauro presenta anch’essa delle ampie camere dove ancora sono riscontrabili i decori a stucco che ne caratterizzavano le decorazioni.



Historical notes
The Marquis' Palace, pride of the people of Pomarico, is nowadays in the intersection between Corso Vittorio Emanuele and Corso Garibaldi (two of the most important streets of the town), near the Reformed Franciscans Monastery, another important seventeenth-century building. 1771 is a very significant date for Pomarico: the feud passed from Miroballo to Giuseppe Paolo and Filippo Maria Donnaperna for 113.000 ducats. In the same year Giuseppe Paolo died, Filippo Maria died in 1778, leaving the property to his nephiew Giulio Cesare Donnaperna. In the same year the construction work began. In 1836 Giulio Cesare Donnaperna died and the Palace was bought by the Massarotti's, who took care of it until the postwar. In this period the Palace was divided in housing units and occupied by private citizens. Some rooms have been only recently given back to the City council: now, Pomarico's City Council has about 70% of the property of the Palace.
The architectural structure
From 1773 to 1775 the construction work was carried out by the engineer Giuseppe Falchignano. The building has a quadrangular plan. There is a double entrance through two great travertine-covered archs, the first on the North-east side (secondary), the second on the south-west side (main entrance). Maybe originally the archs were closed by great wood doors to make the palace a real stronghold. The building is characterized by three clearly identified levels with a central quadrangular heavily restored courtyard. On the ground floor there are service spaces (stables, storages, granaries). Nowadays, on the first floor on the left side (once probably occupied by servants), there is the Museum of rural life while the second floor houses many private and representative rooms. On the four exterior sides of the building there are many windows, while the south-west facade has a balcony, pretending it was the main one. On the ground floor there are two entrances, on the right and on the left, which led respectively to the chapel and to the theatre.
The interior
An impressive staircase, recently restored, leads to the first floor. After an ample entrance, there are several connecting rooms, including the "Pink Hall".
Muses' Room
The "Pink Hall" is preceded by an ante-room called "Muses' Room". It was named after the vault decoration: the internal cells contain the mythological Muses, with typical dresses and symbols.
The Pink Hall or Party Hall
The Party Hall (also called "Pink Hall" because of its colour), is characterized by a tempera-painted vault with symmetrical cells, some decorated with grotesque motives and others with unrealistic and life studied landscapes. The decoration has been conditioned by the late eighteenth and early nineteenth century artistic style with the influence of the Neapolitan tradition. The presence of a flourishing silk factory in the past gives the idea that the walls were decorated with local silks and brocades. The factory was considered one of the most flourishing of the "Fabbrica di Manifattura della seta di San Leucio" founded by King Ferdinand IV of Bourbon, during the second half of the Eighteenth century.

Successively, there are several rooms with typical paintings of the age frescoed or with stucco vault decorations. The non-restored area of the Palace has rooms with stucco decorations.
 
PROLOCO "E.MATTEI" POMARICO
Corso Vittorio Emanuele 162
75016 Pomarico (MT)
tel: (+39) 333 485 1027
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